La chiesa

L’esterno è semplice, in particolare nella facciata con portale e rosone centrale. L’esterno dell’abside mantiene il ricordo di quando l’edificio era in stile gotico, prima del suo rifacimento.

La chiesa è costituita da una navata principale su cui si affacciano dieci cappelle laterali, la zona del presbiterio è coperta da una cupola ellittica. La restaurazione del 1753-55 ha donato alla chiesa la sua cifra caratteristica: sul nuovo soffitto in muratura, nato dalla sostituzione del degradato soffitto ligneo, si dipana una suggestiva successione di affreschi dei pittori Gian Domenico Rosso da Busca e Pietro Antonio Pozzo, con trompe-l’œil di finte architetture di colonne, archi, balconate, logge e finestre. I due grandi affreschi che spiccano al centro della volta, rappresentano la Gloria di San Bernardino e Santa Margherita da Cortona e sono opera di Pietro Paolo Oberti di Bra. Di grande interesse sono anche e cappelle laterali.

Il convento

Il convento sin dall’inizio della fondazione, assunse nella società saluzzese una presenza sempre più rilevante; incendiato nel 1529 fu riedificato da Margherita di Foix grande protettrice dei francescani. l’antico complesso è visibile nell’incisione del Teatrum Sabaudiae del 1662.

Gli interni sono ancora oggi abitati dai Frati. Di grande valore umano e artistico è il refettorio; accogliente e luminoso unisce l’austerità dell’ambiente alla bellezza e ricchezza artistica. Nelle grandi lunette gli affreschi dedicati alla mensa come comunione con Cristo, sono affrescate cinque scene evangeliche e il miracolo dell’Ostia.

Anche il chiostro vivificato dal pozzo ottagonale con padiglione a colonne, è animato da lunette dipinte realizzate dopo il 1630. Si tratta di una galleria di santi e sante appartenute all’ordine francescano, documenti di fede popolare assimilabile al fenomeno dell’ex voto che diventa testimonianza viva di spiritualità e di speranza.

Il complesso nei secoli

1400

Nel 1471 venne iniziata la costruzione del complesso per volere del Marchese Ludovico I. All’iniziale splendore seguì un periodo buio per via dell’assedio del 1487 da parte di Carlo I di Savoia.

1500

Il convento gode della protezione della Marchesa Margherita di Foix, vedova di Ludovico II, che nel 1529 provvede a riparare ai danni causati al convento dal figlio Gian Ludovico.

1600

Il convento passa dalla provincia d Genova a quella di Torino. Vengono edificati il chiostro e gran parte delle cappelle laterali sullo stesso lato del chiostro.

1700

I locali del convento vengono ampliati e rinforzati. Nel 1754 si sopraelevano le pareti della chiesa, si sostituisce il soffitto e si provvede alla sua decorazione. Successivamente viene realizzata la facciata della chiesa.

1800

Si riapre e poi restaura il convento dopo la confisca della rivoluzione francese. Si istalla una nuova campana e si eseguono lavori sul campanile, viene restaurato anche l’organo.

1900

Nel XX sec. la chiesa non subisce trasformazioni, oltre la normale manutenzione, mentre il convento viene ampliato per ospitare il Collegio Serafico.

La vita oggi

La parrocchia e il convento incidono oggi su un territorio che accoglie circa 700 abitanti. I Frati, sempre presenti anche se in numero ridotto rispetto a quello di un tempo, svolgono le loro attività in linea con la propria vocazione di formazione e missionaria, celebrando la messa quotidiana e svolgendo una serie di opere per i cittadini e il territorio.